«Auf Wiedersehen in Florenz!»

Voci di ebrei tedeschi dall’Italia

06/03/2023

Gli autori e le autrici presentati in questo volume sono alcuni degli esponenti di quella letteratura d’esilio in lingua tedesca che ha origine da chi emigrò in Italia a partire dal 1933. Questa finestra sulla Exilliteratur tedesca in Italia consente di esplorare opere legate all’emigrazione, sia concettualmente sia per quanto riguarda il loro contesto di produzione. Tale indagine sull’esilio, inoltre, mette in luce anche i meccanismi di incroci culturali che negli anni Trenta videro l’intersezione tra le culture tedesca, ebrea e italiana proprio a partire da Firenze.

Nella prima parte, si opera una ricostruzione del contesto culturale che caratterizzò la città, dalle istituzioni legate all’accoglienza degli stranieri fino ad arrivare al rapporto tra intellettuali e potere politico. Mentre nella seconda parte, ci si concentra sulle opere letterarie e, dunque, sulla produzione coeva all’esilio. Il corpus prende in considerazione le opere secondo le loro caratteristiche tematiche e, in particolar modo, quelle che appaiono correlate all’emigrazione e all’esilio, quali il concetto di popolo, patria e identità nazionale. La scelta dei testi è ricaduta su opere di Alice Berend, Rudolf Borchardt, Karl Wolfskehl e Walter Hasenclever e presenta un criterio basato sul rinvenimento degli scritti risalenti al periodo fiorentino di tali autori o che comunque risultino a esso legati.

La terza parte, invece, è focalizzata sulla cosiddetta fase del Nachexil, ovvero del post-esilio, che ha dato vita ad altrettante opere, spesso incentrate sul ricordo della città di accoglienza, come nel caso di Max Krell, Monika Mann, Otti Binswanger-Lilienthal e Georg Strauss. Il ricordo dell’esilio fa da filo conduttore in questa sezione, che è dunque basata sulla conservazione della memoria, anche dolorosa, del vissuto degli esuli, nonché sulla rilevanza storica dei loro ricordi.