Il giorno della memoria

27/01/2010

Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere quest'offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati in fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla è più nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga.

Primo Levi, Se questo è un uomo



Conoscenza e ragione per la memoria, ecco le due muse che hanno ispirato questo volume e per le quali il nostro Autore trovò la forza di far scorrere l’inchiostro della sua penna e della sua macchina da scrivere su migliaia di fogli di carta bianca, i quali immantinente si trasformavano da molecole di cellulosa e coloranti organici in concetti, testimonianze, sensazioni, sentimenti, emozioni e quant’altro rende affascinante – talvolta drammatica come per il nostro Autore – l’avventura umana, il cui protagonista, per dirla con Bertrand Russell e in modo anche leviano, è quello straordinario mucchietto di carbone ed acqua disperso nell’universo capace di trasfigurare la sua essenza materica trasformandosi nell’Amleto di Shakespeare che interroga se stesso e l’umanità intera con il suo – e di tutti – dilemma.

Luigi Dei, Voci dal mondo per Primo Levi