Il viaggio degli studenti di progettazione. Capire come pensano i progettisti

Durante i miei studi alla Oxford School of Architecture mi resi conto di quanto poco sapessimo sull’impatto dei nostri progetti sulle persone, decisi quindi di studiare psicologia almeno nel tentativo di rimediare a questa mia carenza, ma mi distrassi. Al tempo gli studi sul progettare erano davvero agli albori e molti ricercatori e pensatori andavano ideando metodi per i progettisti invece di capire come essi effettivamente lavorassero. In quel periodo furono scritti libri e saggi molto influenti, non da ultimo quelli di Christopher Alexander (Alexander 1964), Chris Jones (Jones 1970), Sydney Gregory (Gregory 1966), Bruce Archer (Archer 1969) e Geoffrey Broadbent (Broadbent 1973). Sebbene senta un enorme debito di riconoscenza nei confronti di tutti gli autori appena citati, il mio nuovo sguardo sulla psicologia cognitiva mi aveva procurato una certa insoddisfazione per l’assenza di prove empiriche nei loro contributi, così scrissi una tesi di master e una di dottorato basate su studi sperimentali veri e propri sul modo di pensare dei progettisti.

Pubblicai la prima versione di How Designers Think nel 1980 e da allora il volume è stato ristampato ininterrottamente, raggiungendo le quattro edizioni. Tuttavia il libro aveva sempre avuto una struttura disagevole. Inizialmente lo scrissi per stimolare ulteriormente il campo di ricerca allora in fase embrionale, il cui sviluppo, probabilmente, deve molto a Nigel Cross, non solo per i suoi libri e saggi, ma anche per aver diretto durante tutti quegli anni la prestigiosa rivista Design Studies. Ad ogni modo, sempre più spesso gli studenti leggevano il libro e molti sono stati così gentili da dirmi quanto lo abbiano trovato utile.

Ho scritto molti altri testi e negli ultimi anni sono ritornato su How Designers Think chiedendomi come aggiornarlo. Visto che avevo lavorato con Kees Dorst sul modo in cui i progettisti acquisiscono le proprie competenze (Lawson and Dorst 2009), mi sembrava giunto il momento di rivedere il libro. La versione attuale è quindi specificamente pensata per accompagnare il processo di apprendimento nella progettazione. È una sorta di guida o manuale per orientare gli studenti di materie progettuali nel loro percorso di apprendimento di una delle più miracolose creazioni umane: la progettazione di nuove cose e nuovi luoghi.

Spero che il libro possa essere utile anche a chi insegna a progettare e persino ai miei colleghi ricercatori. In ogni caso la struttura e lo stile di queste pagine sono stati pensati appositamente per gli studenti.

Bryan Lawson