Nel primo capitolo sono presentate una prima rassegna dello stato dell’arte delle conoscenze sul regime fondiario delle aree interne ed un’analisi delle motivazioni dell’indagine del 1947 e di quelle che rendono oggi necessario un ulteriore studio con particolare riferimento al tema dell’accesso alla terra nelle aree interne. Quindi il volume affronta il tema dei diritti di proprietà sulla terra sia nella loro evoluzione storica sia nel loro rapporto con le caratteristiche tecnico-economiche e sociali del territorio. Rifacendosi alla tradizione dell’economia istituzionale si confrontano diverse soluzioni istituzionali al problema della frammentazione fondiaria in relazione all’impatto sulla libertà di iniziativa dei proprietari e ai costi di transazione connessi (Cap. 2). Le rilevanti dimensioni spaziali e geografiche del regime fondiario sono quindi affrontate con uno sguardo lungo sull’evoluzione storica dell’agricoltura (Cap. 3). Il punto di vista delle discipline giuridiche si integra e dialoga con l’analisi economica e geografica, soffermandosi in particolare sui cosiddetti rimedi preventivi alla frammentazione che vanno a rendere più flessibile il meccanismo di trasmissione ereditaria che è la causa principale dell’attuale struttura fondiaria polverizzata e frazionata nelle aree interne (Cap. 4). In questo ambito, il principale ruolo del catasto è quello di fornire una base conoscitiva per la tassazione dei redditi fondiari e agricoli. La sua adeguatezza di fronte all’evoluzione del settore e la conseguente possibilità di usare la leva fiscale per le politiche territoriali (Cap. 5) rappresentano temi complementari allo studio del regime fondiario. Per supportare le azioni di policy e le innovazioni istituzionali volte a mobilizzare le risorse naturali delle aree interne, i diritti di proprietà sulla terra richiedono di essere studiati nella loro dimensione spaziale mentre fenomeni come la frammentazione e la polverizzazione devono essere analizzati attraverso adeguate modalità di misura. Le proprietà polverizzate e frammentate potranno così essere messe in relazione con altri fenomeni spaziali quali, ad esempio, l’abbandono o l’uso del suolo in generale. Studi ed analisi che sono state applicati come caso di studio ad un’area interna dell’Appennino tosco-emiliano dove, dopo settantacinque anni, è stato possibile comparare la struttura e distribuzione della proprietà fondiaria attuale con quella del 1947. Accanto ad una progressione dei fenomeni di polverizzazione fondiaria si è osservato anche un lieve calo della concentrazione della proprietà ed una persistenza nel lungo periodo delle forti differenze territoriali per quanto riguarda struttura e distribuzione della proprietà fondiaria (Cap. 6 e Appendici). E’, questo, un primo esempio di come perseguire quelle «conoscenze necessarie per attuare l’attività di tutela e conservazione del territorio» su problematiche delle aree interne «tra cui la più rilevante tocca i regimi proprietari e i diritti di proprietà» (Barbera, 2015).